In questo periodo di forti tensioni internazionali e di conflitti bellici in corso, sentiamo la necessità di “lanciare” un messaggio di pace e speranza per il futuro della nostra generazione. Per questo motivo abbiamo scelto un nome molto simbolico: helianthus che in latino significa girasole.
L’etimologia del termine latino deriva a sua volta dal greco antico “ἡλιάνθους” (hēlianthus), ovvero “fiore del sole”, per la sua caratteristicha di seguire il movimento del sole durante il giorno. Il girasole è quindi da sempre considerato un simbolo di ottimismo, resilienza e forza interiore perché anche nei momenti di oscurità continua a cercare la luce.
È quello che dovrà fare anche la nostra sonda, cercare di intercettare qualche raggio cosmico ad alta energia che impatti con le capsule contenenti CO2.
La struttura della sonda
La sonda è formata da 4 sezioni: corpo centrale o di controllo, corpi di reazione, attenuatore d’urto e pallone aerostatico. La scatola centrale è provvista di GPS e telecamera e funge da ancoraggio per il resto dei componenti.
I corpi di reazione ci sono stati forniti dalla Leonardo S.P.A e sono delle capsule di vetro contenenti unicamente molecole di CO2 ed una lamina d’oro. Per quanto riguarda l’attenuatore di urti, esso è costituito da due lastre di polistirolo e supporti in TPU, entrambi materiali leggeri. Il polistirolo ha la peculiarità di dissipare efficientemente l’energia cinetica accumulata se sottoposto a compressione.
In caso venisse sottoposto ad altri sforzi meccanici, l’energia accumulata verrà dissipata con la rottura dello stesso. Anche il TPU si presta per lo scopo precedentemente citato poiché grazie alla sua flessibilità, resiste egregiamente a sforzi di trazione e torsione. Infine tutti e due sono stati appositamente selezionati per l’elevata capacità di assorbimento dell’energia cinetica.
in corso di completamento …